mercoledì 27 aprile 2011

Grandi opere:Il treno degli emigranti di Gianni Rodari



Il treno degli emigranti

Non è grossa, non è pesante
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più.

Gianni Rodari

5 commenti:

  1. La parola emigrante risveglia sensazioni malinconiche quando non dolorose. Lo sono stati i nostri che venivano dal sud. Purtroppo oggi che siamo noi ad accogliere gli "emigranti" ci rifiutiamo spesso di capire i loro problemi. Non è facile comunque.

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  2. Rodari scriveva già, anzitempo, attraverso il filtro della poesia di quella doppia assenza che è dell'emigrante, non più nel suo paese non ancora nel paese di destinazione. Grazie per questi versi.

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  3. Bellissima quanto struggente...a pensarci si dovrebbe leggere quotidianamente per rammentarci quell'umanità che abbiamo perduto lungo la via. A presto!!
    Dandelìon

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  4. Non so se le hai mai sentite, sono molto belle alcune poesie di Gianni Rodari musicate e cantate da Paolo Capodacqua.

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